L’acqua del rubinetto: i falsi miti
Quando si parla di acqua del rubinetto si apre sempre un vivace dibattito che spesso viene alimentato da nozioni ormai superate o falsi miti. È giunto il momento di fare finalmente chiarezza sul tema e sfatare una volta per tutte i dubbi legati all’oro blu.
Prima di iniziare definiamo di cosa si tratta: l’acqua potabile è una risorsa naturale destinata al consumo umano. Prima di essere erogata dai rubinetti delle nostre case subisce dei processi di potabilizzazione che la rendono conforme alle normative vigenti. Questo significa che l’acqua erogata deve rispettare dei requisiti minimi precisi e definiti, superando numerosi controlli che aumentano in base al volume di acqua distribuito ogni giorno. (Fonte acquadicasa.it)
1. L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli per la presenza di troppi sali minerali
È una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto faccia venire i calcoli renali, e questo vale anche per quella ad elevato residuo fisso, ovvero ricca di sali di calcio e magnesio. Il consiglio molto diffuso di utilizzare acque leggere o moderatamente oligominerali in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare la formazione di calcoli non è giustificato da evidenze scientifiche (Fonte: issalute.it). Leggi il nostro approfondimento su come misurare la durezza dell’acqua di casa.
2. Il cloro è pericoloso per la salute
L’acqua del rubinetto può avere un odore sgradevole dovuto all’immissione del cloro impiegato per la disinfezione ma la sua presenza concorre a determinare la qualità dell’acqua stessa. Quando il sapore o l’odore risulta poco gradevole è sempre bene chiedere all’acquedotto di competenza le relative analisi ma, solitamente, il problema è legato ad alte concentrazioni di ferro o di solfato oppure potrebbe essere causato dal rilascio di particelle di metalli delle tubature della propria rete domestica. Uno dei modi più rapidi e comodi per risolvere eventuali problemi di gusto è quello di installare sotto al proprio lavandino un trattamento dell’acqua in grado di trattenere le particelle responsabili di odori e sapori poco piacevoli. (Fonte: acquaitalia.it)
3. Il calcare fa venire i calcoli
Il calcare è corrosivo per le parti metalliche (tubi, rubinetteria), può influenzare il gusto dell’acqua ma non ha effetti negativi sulla nostra salute. “Le persone soggette alla formazione di calcoli devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi” (Linee Guida per una Sana e Corretta Alimentazione – Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione – Ministero delle Politiche agricole e forestali).
4. L’acqua in bottiglia è più sicura di quella del rubinetto.
L’acqua del rubinetto è per legge soggetta a controlli che ne garantiscono la qualità e la salubrità. Essendo i controlli programmati in base al volume distribuito, l’acqua del rubinetto subisce, durante l’anno, molte più analisi di quelle imposte alle acque in bottiglia.
5. L’acqua del rubinetto è inquinata
I laboratori di analisi delle aziende idriche effettuano regolarmente controlli, con periodicità settimanale o mensile, secondo i casi. Inoltre l’acqua di rete è controllata dall’Asl, che stende una relazione annuale.
Se i controlli dovessero evidenziare la presenza di sostanze nocive, il sindaco ne vieterebbe il consumo alimentare.